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09/11/2006 - Tracciabilità degli imballaggi. Il nuovo regolamento CE

DATlemon tracciabilità degli imballaggi Dallo scorso 27 ottobre è entrato in vigore anche in Italia il Regolamento della Comunità Europea n° 1935 del 2004, che impone a tutte le aziende che producono imballaggi e prodotti per il confezionamento destinati ad entrare in contatto direttamente o indirettamente con gli alimenti l'applicazione di tutte le norme sulla tracciabilità finora destinate alle sole aziende agro-alimentari.
Il Regolamento CE 1935/2004 prevede che tutte le fasi di trasformazione, lavorazione e distribuzione dei materiali quali scatole, contenitori, pallett, casse, confezioni in plastica o carta, pellicole e materiali accessori in genere, tappi e bottiglie debbano essere correttamente registrate e rese disponibili lungo ogni filiera interessata. Inoltre tutti i materiali destinati al confezionamento o alla conservazione degli alimenti devono riportare apposita etichettatura, nella formulazione «per contatto con i prodotti alimentari» o un'indicazione specifica circa il loro utilizzo (ad esempio bottiglia per vino, macchina per il caffè), oltre che l'indicazione del produttore e un codice di rintracciabilità meccanograficamente apposto. Le informazioni in etichetta devono essere presentate in forma intelligibile per il consumatore pena l'invendibilità della merce stessa, e devono essere riportate anche sui documenti di accompagnamento che regolano la conduzione delle merci.
DATlemon, il software di tracciabilità prodotto da duDAT in partnership esclusiva con GCASolutions consente già da ora di effettuare tutte le procedure di rintracciabilità delle merci ausiliarie previste dal nuovo regolamento: in particolare DATlemon consente di tenere traccia in modo semplice ed efficace di tutte le trasformazioni che la merce subisce nel corso dei vari processi di lavorazione, memorizzando, per ogni fase, tutte le informazioni pertinenti per l'azienda. La potente vocazione industriale di DATlemon consente inoltre di tenere traccia di tutte le materie prime conferite in azienda, della loro localizzazione all'interno dei magazzini o dei depositi dell'azienda e di tutte le vendite effettuate.
DATlemon è lo strumento di controllo ideale per garantire ad ogni azienda la completa aderenza alla normativa e per il più efficiente tracking industriale.
Per il mese di novembre, DATlemon è in offerta speciale per i produttori di materiali per il confezionamento dei prodotti alimentari con tre mesi di licenza gratuita.

24/06/2006 - Al via la riforma del settore vitivinicolo

L'immagine mostra un viticoltore frai filariIl 22 giugno scorso, a Bruxelles, la Commissione Europea ha approvato la proposta di orientamento per la riforma del settore vitivinivolo messa a punto dalla commissaria Fischer Boel, dando il via al percorso che vedrà ora il documento sottoposto al vaglio della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.
Le priorità a cui la riforma si propone di fare fronte sono: riconquistare quote di mercato, ripristinare l'equilibrio tra offerta e domanda, semplificare le norme con vantaggi per produttori e consumatori, e soprattutto rendere i vini europei più competitivi sui mercati internazionali.
Per raggiungere questi obiettivi la commissaria europea all'Agricoltura Mariann Fischer Boel promuove una riforma radicale del settore che suggerisce l'estirpazione dei vigneti meno redditizi e il taglio dei contributi europei alla distillazione delle eccedenze di vino in alcool, allo stoccaggio e all'utilizzo del mosto. I fondi così risparmiati andrebbero a sostenere campagne di commercializzazione e promozione dei vini europei.
''Il percorso appena cominciato - ha annunciato il Ministro Paolo De Castro- andrà avanti con una serie di confronti in ambito nazionale, in vista degli Stati generali della viticoltura che abbiamo convocato a Roma il 20 luglio per incontrare gli operatori della filiera e dibattere con loro le comunicazioni approvate''.
L'iter della riforma dovrebbe produrre i primi esiti legislativi all'inizio del 2007. Quanto alla direzione verso la quale si andrà, la Commissione europea si è già schierata decisamente a favore di una riforma radicale da attuare secondo due possibili piani.
Il primo prevede la concessione di generosi incentivi ai produttori per estirpare i vigneti non redditizi, l'abolizione di misure di sostegno del mercato come la distillazione, nonché la semplificazione e lo snellimento delle norme che disciplinano l'etichettatura e le pratiche enologiche. E' previsto anche il trasferimento di risorse a favore di interventi di sviluppo rurale e l'assegnazione di dotazioni finanziarie agli Stati membri per l'attuazione di misure deliberate a livello nazionale.
Il secondo piano, invece, prevede che il regime di limitazione dei diritti di impianto debba scadere il primo agosto 2010 oppure essere abolito immediatamente, così com l'attuale regime di estirpazione dei vigneti.
Proprio questi orientamenti saranno al centro del dibattito che la Commissione avvierà con il Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Ue e con il Parlamento Europeo.
Fonte: Agricoltura Italiana Online, rivista del MIPAF.

13/06/2006 - Nuova etichettatura per la passata di pomodoro

Nuova etichettatura per la passata di pomodoroDal 15 giugno 2006 la passata di pomodoro è tutelata per legge. La rintracciabilità del prodotto dovrà infatti garantirne la composizione e la provenienza delle materie prime, obbligatoriamente in evidenza in etichetta.
Da quella data dovrà infatti essere indicata in etichetta la zona di coltivazione del pomodoro fresco utilizzato nella preparazione della passata che, in base al D.M. 23.09.05, dovrà essere prodotta esclusivamente con questo ingrediente e non con concentrato diluito con acqua.
La disciplina che regola la ricetta e l'etichettatura della passata di pomodoro fa riferimento al decreto 17 Febbraio 2006 del Ministero delle politiche agricole e forestali recante nuove norme sull'etichettatura della "passata di pomodoro", prodotto già definito con D.M. 23.09.05, che ne aveva individuato le caratteristiche.
Il Decreto 23.09.05 ha stabilito inoltre il valore del residuo ottico rifrattometrico, che dovrà essere compreso, per la vera passata, tra 5 e 12 gradi Brix e i limiti del "conteggio Howard", ovvero delle muffe presenti.
La normativa interviene su questo ambito con l'obiettivo primario di tutelare il consumatore dai rischi di sofisticazione e frode, ma anche la produzione italiana dalla pratica dell'uso non dichiarato di prodotti esteri a basso costo.
Fonte: Agricoltura Italiana Online, rivista del MIPAF.

29/03/2006 - E' DOP il Suino Padano e i prodotti certificati della filiera

Il Gran Suino Padano diventa DOPCon la presentazione ufficiale del Ministro Alemanno, tenutasi a Roma presso la Sala Cavour del Mipaf il 14 marzo scorso, il Gran Suino Padano entra ufficialmente a far parte dei 155 prodotti italiani che possono vantare il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) rilasciato -- secondo il Reg. CEE 2081/92 -- unicamente dall'Unione Europea ai prodotti di qualità indissolubilmente legati al territorio di produzione.
Si consolida, così, il primato italiano nelle produzioni di alta e altissima qualità nel Vecchio Continente, con circa il 20% dei prodotti riconosciuti (su un totale di 700 prodotti in tutta Europa).
La denominazione DOP, si applicherà pertanto a tutte le carni suine provenienti da animali nati, allevati e macellati in Italia e a tutte le produzioni di salumi che si avvalgono esclusivamente dei Suini Padani, tra cui i pregiatissimi Prosciutti di Parma e San Daniele.
Con il riconoscimento ufficiale dell'UE, il Suino Padano si ripresenta su un mercato in fortissima crescita, con una filiera attentamente studiata e precisamente certificata dal neonato Consorzio Del Suino Padano, anche, ma non solo, in termini di tracciabilità alimentare. Sulla realtà dell'allevamento suino, e sulle filiere connesse (macellazione e salumificio), duDAT, in partnership esclusiva con GCASolutions ha sviluppato soluzioni altamente specializzate (come il Salumificio Ferrari di Modena) e adattabili alle esigenze delle realtà consortili come quella del Suino Padano. DATlemon, il software per la tracciabilità alimentare e il tracking industriale, consente infatti di seguire il percorso dell'intera filiera, fino alla coltivazione e alla campagna dei foraggi per gli animali.
Sarà inoltre a breve disponibile la versione 1.5 di DATlemon, che consentirà una più agile gestione degli aspetti legati alla gestione del magazzino e alle rilevazioni analitiche obbligatorie per garantire l'integrità di tutti i passaggi della filiera alimentare, fino alla tavola dei consumatori.

13/02/2006 - DATlemon e Xena a Fieragricola

L'immagine mostra il logo di FieragricolaGrande interesse per DATlemon in occasione della presentazione presso Fieragricola, a Verona.
La manifestazione, quest'anno alla centosettima edizione, ha ospitato una conferenza, a cura del marchio Xena, sulla tracciabilità dei concimi. Xena è infatti l'unico marchio in Italia che garantisce la tracciabilità dei propri concimi con gli stessi criteri ad oggi garantiti solo al settore agroalimentare dal Regolamento 178/2002. La tracciabiità dei prodotti Xena è consultabile dal cliente finale via internet all'indirizzo http://www.xena-agro.com .
La tracciabilità dei prodotti Xena, che consente il riconoscimento univoco di ciascun lotto prodotto, ne rende visibile la composizione, i riferimenti puntuali alla provenienza delle materie prime e i dettagli di produzione. La tracciabilità dei prodotti Xena è garantita da DATlemon, che provvede alla generazione, alla gestione e alla pubblicazione di tutti i dati.
La presentazione di DATlemon ha consentito di mostrare al nutrito pubblico presente l'integrazione degli aspetti inerenti la tracciabilità dei concimi con la personalizzazione di DATlemon destinata al quaderno di campagna, come nel contesto della verticalizzazione di filiera che oggi DATlemon propone per il settore caseario e lavorazione latte (dalla semina dei mangimi fino al prodotto finito, attraverso l'allevamento), per la macellazione bovina (dalla semina dei mangimi al sezionamento, attraverso l'allevamento) e per il settore enologico (dalla coltivazione dell'uva alla vendita del prodotto finito, sfuso o confezionato, con il modulo dedicato ai laboratori di analisi enologica certificata).
Fiore all'occhiello della famiglia DATlemon, la personalizzazione dedicata a Xena garantisce al prestigioso marchio una collocazione di assoluto vantaggio nel mercato dei fertilizzanti e rappresenta il successo di una progettualità comune vincente, come conferma la notizia, che risale all'8 febbraio scorso, del lancio del progetto GeoTraceAgri , con cui l'Unione Europea propone l'ambizioso obiettivo della reperibilità su Internet dei dati relativi alla tracciabilità degli alimenti.

24/11/2005 - Nuova normativa sull'etichettatura degli allergeni

Nuova normativa sull'etichetta degli allergeniNovità nel campo dell'etichettatura dei prodotti alimentari. Da domani, 25 novembre 2005, entrerà in vigore la nuova normativa europea sull'etichettatura degli allergeni, che impone la chiara e completa presenza sulle confezioni dei prodotti di tutte le informazioni relative a sostanze che possano far insorgere reazioni allergiche in chi le consuma. Secondo la direttiva allergeni 2003/89/CE da domani sarà vietata la commercializzazione di prodotti con etichette non conformi (a eccezione dei prodotti già etichettati prima di tale data); il provvedimento riguarda in particolare le tipologie di prodotti a rischio, come cereali contenenti glutine, uova, crostacei, pesce e frutta a guscio. Il provvedimento riguarda anche il latte e i suoi derivati, sostanze che sono proprio in questi giorni sono oggetto di particolari attenzioni dopo la recente emergenza alimentare che ha coinvolto la Nestlè e che ha portato al ritiro, sul solo territorio italiano, di trenta milioni di litri di latte alterato. In attesa di una normativa nazionale di attuazione del provvedimento sull'etichettatura degli allergeni, Federalimentare e la Confederazione delle Industrie Agroalimentari in Europa (CIAA), hanno elaborato alcune Linee Guida per consentire agli operatori di conoscere e applicare correttamente le nuove regole europee.
DATlemon, il software per la tracciabilità alimentare semplice, potente e perfettamente personalizzabile è in grado di gestire tutte le esigenze connesse all'etichettatura degli allergeni, e di supportare concretamente le aziende nella prevenzione delle situazioni di rischio.

18/11/2205 - duDAT a SIMEI 2005

L'immagine mostra il logo di Simei 2005Dal 22 al 26 novembre prossimi, presso il Salone Internazionale per le Macchine per Enologia e Imbottigliamento (SIMEI), sarà presentata la versione di DATlemon specializzata nella tracciabilità viti-vinicola.
duDAT e GCASolutions saranno ospiti dello stand di Sistemi Tre S.r.l. di Alba, azienda per cui è stata sviluppata una specifica integrazione con Spring Cantina, il software gestionale specifico per la gestione delle Aziende Viti-vinicole, delle Cantine Sociali, delle Distillerie, dei Liquorifici e delle Enoteche .
DATlemon, il software per la tracciabilità alimentare e il tracking industriale, sviluppato da duDAT in partnership esclusiva con GCASolutions, è stato impiegato con successo nelle più diverse filiere agroalimentari, dimostrando la forza dell'idea innovativa che ne ha guidato la realizzazione: massima integrazione sulle direttrici verticale del coordinamento delle filiere e orizzontale delle prassi produttive e delle dotazioni software in azienda. Nella speciale versione dedicata alla produzione vinicola, DATlemon consente la più completa gestione delle procedure di vinificazione, seguendo con la massima affidabilità il percorso delle produzioni di qualità dai conferimenti di uve, fino all'imbottigliamento. Grazie al collegamento con il gestionale Spring Cantina, inoltre, i dati pertinenti per la tracciabilità -- tra cui il picking dai magazzini e la rintracciabilità delle singole bottiglie vendute -- restano perfettamente garantiti, senza alcun intervento da parte degli operatori.
Con Spring Cantina, DATlemon 1.1 è la soluzione ideale per le aziende che sanno garantire ai consumatori la qualità di una produzione vinicola che solo negli ultimi due anni ha superato i centomila ettolitri.
Copia del prodotto sarà disponibile per il pubblico al Padiglione 16/2 Stand A 22.

25/10/2005 - Tracciabilità: pubblicate le sanzioni per il 178/2002

NormativaIl 14 Ottobre 2005 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo recante la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al Regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. Si tratta quindi delle sanzioni applicate in caso di mancato rispetto delle celebri norme della Comunità Europea sulla tracciabilità alimentare (in particolare degli articoli 18, 19, 20 del suddetto Regolamento CE), che hanno portato all'obbligo di tenere traccia dei prodotti gestiti da parte di tutti i soggetti impegnati a vario titolo nella filiera agroalimentare.
Le problematiche della tracciabilità alimentare rimangono nell'ambito delle infrazioni amministrative, ma solo, come è chiaramente specificato nel decreto legislativo, salvo che il fatto non costituisca reato. Il decreto legislativo stabilisce, per iniziare, la sanzione (da 500 a 3000 euro) in cui incorre chi non si munisce di un sistema di tracciabilità. L'articolo 3 approfondisce il comportamento degli operatori del settore alimentare nei casi di non conformità del prodotto e della conseguente necessità di ritiro: la mancata attivazione delle procedure di ritiro è sanzionata con una multa che va da 3000 a 18000, la mancata notifica alle autorità con una multa da 500 a 300 euro e la mancata informazione e collaborazione con le autorità per la riduzione del rischio con una multa da 2000 a 12000 euro. Nei casi di ritiro è molto importante anche la corretta e completa informazione al consumatore e utilizzatore finale; la sua mancata comunicazione porta a una sanzione che va da 2000 a 12000 euro. Il decreto legislativo non riguarda solo produttori ma anche distributori e rivenditori, che vengono sanzionati da una multa (da 500 a 3000 euro) se non avviano, nei limiti della propria attività, le procedure di ritiro e richiamo dei prodotti non sicuri. L'articolo 6 riguarda il settore dei mangimi, stabilendo che la mancata distruzione dei mangimi non conformi sia sanzionata con una multa da 500 a 3000 euro. I soggetti recidivi incorrono nella sospensione da 7 a 15 giorni del provvedimento che consente l'attività che ha dato causa all'illecito.
Leggi il testo completo del decreto legislativo.

15/09/2005 - Tracciabilità estesa per le specie avicole

Tracciabilità estesa per le specie avicoleEntrerà improrogabilmente in vigore il 17 ottobre prossimo l'obbligo dell'etichettatura di sicurezza delle carni fresche di volatili da cortile, come recita l'articolo 3 dell'ordinanza del Ministero della Salute emanata il 26 agosto e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.204 del 2 settembre 2005:
Ai fini della profilassi delle malattie infettive e diffusive dei volatili da cortile, anche a carattere zoonosico, e' disposto l'obbligo di riportare sulle carni fresche di volatili da cortile, come definite all'art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 495/1997, nonchè sulle preparazioni e sui prodotti a base di carne contenenti carni di volatili da cortile, le indicazioni di cui ai successivi articoli 4-7 mediante l'apposizione di un'apposita etichetta.

Le aziende deputate ad allevamento, macellazione e confezionamento di prodotti avicoli avranno inoltre l'obbligo di essere registrate alla A.U.S.L. veterinarie e dovranno in tempo brevissimo essere in grado di seguire pienamente le nuove regole di etichettamento, come specificato agli articoli dal 4 al 7 della suddetta ordinanza. Le aziende dovranno quindi essere fornite di sistemi per la tracciabilità alimentare in grado di produrre e gestire le nuove etichette dettagliate.
Tale provvedimento è in linea con la direttiva comunitaria sulla tracciabilità alimentare entrata in vigore a Gennaio, ed anzi ne estende e specifica gli effetti relativamente ai prodotti ricavati dalle carni avicole, come già successo qualche mese fa per il latte fresco. Le aziende del settore dovranno quindi dotarsi degli strumenti informatici e tecnici necessari a gestire correttamente questa delicata problematica. L'utilizzo di strumenti informatici ad hoc consentirà alle aziende di evitare che la messa in pratica delle procedure di sicurezza (sempre più indispensabili per garantire il consumatore sulla qualità dei prodotti, in particolar modo in concomitanza con l'insorgenza di allarmanti emergenze sanitarie come l'influenza aviaria) incida in modo negativo sulla produttività dell'azienda, ed anzi potrà diventare un fattore competitivo decisivo nel sicurezza.

04/07/2005 - Latte: il consumatore sceglie la qualità

L'immagine mostra una brocca di latte vicino ad un computer che ne gestisce la tracciabilitàSulla base dei dati raccolti da Ismea-AcNielsen per conto di CIA, emerge che il latte fresco comune ha fatto registrare un calo nelle vendite del 3,6%, mentre sono cresciute quelle di latte di alta qualità. In calo il latte UHT. Allo yogurt naturale si preferisce quello aromatizzato. CIA - Confederazione Italiana Agricoltori - rileva che gli acquisti domestici di latte sono diminuiti negli ultimi cinque anni del 2,6 per cento.
I dati di Ismea-AcNielsen mettono in risalto che il consumo di latte fresco comune è passato da 1.06.700 tonnellate del 2000 a 918.054 tonnellate del 2004; quello di alta qualità è, invece, salito da 361.031 a 381.538 tonnellate. Il latte UHT, che risulta ancora il più venduto nel nostro Paese è sceso da 1.552.235 a 1.434.273 tonnellate.
Dai dati emerge quindi una crescente attenzione del consumatore ai requisiti del prodotto che consuma, da tempo messi in evidenza con attenti riferimenti alla tracciabilità del latte alta qualità. Garanzia, sicurezza e certificazione si configurano quindi come vero e proprio valore aggiunto per il prodotto, e si affermano sempre più come requisiti essenziali per lo sviluppo del settore e per il successo delle singole aziende produttrici.
In linea con la normativa e allo stesso tempo con l'esigenza di trasparenza espressa dalle scelte dei consumatori in merito alla sicurezza ed alla garanzia del prodotto, dallo scorso 7 giugno è obbligatorio dettagliare su tutte le confezioni di latte fresco la rintracciabilità della sua zona di mungitura e di allevamento dei capi. Un requisito di sicurezza che, per quanto gratuito, accresce notevolemente nel cliente la percezione di affidabilità.
Il settore della produzione e della commercializzazione del latte e dei suoi derivati è sempre più attivo nello sviluppo di soluzioni produttive ma anche alla costante ricerca di strumenti di supporto, spesso software specializzati per il settore agroalimentare che garantiscono la possibilità di offrire ai propri clienti la massima sicurezza e le più complete informazioni per la scelta dei propri consumi.

07/06/2005 - La rintracciabilità del latte garantita alla fonte

L'immagine mostra un codice a barre sul manto di una muccaLa tracciabilità del latte risale la filiera fino alla provenienza dell'animale.

E' infatti obbligatorio dal 7 giugno 2005 su tutte le confezioni di latte fresco in commercio il dettaglio della zona di allevamento o mungitura della mucca che lo ha prodotto.

Il provvedimento, legato al Decreto del 14 gennaio 2005 del Ministero delle Politiche agricole e forestali "Linee guida per la stesura del manuale aziendale per la rintracciabilità del latte", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 30 del 7 febbraio 2005, impone la visibilità sull'etichetta di vendita di ogni singola confezione della provenienza geografica o del luogo di mungitura dell'animale da cui proviene il latte.

La regolamentazione, fortemente voluta da Coldiretti, è volta a garantire la produzione italiana e impedire l'assimilazione delle derrate di latte sfuso provenienti dall'estero al Made in Italy.

In programma oggi molti eventi promozionali lungo tutta la penisola, e in particolare l'inaugurazione a Taranto del primo farmer maket italiano, il distributore automatico di latte appena munto.

Per approfondimenti: Il Sole 24 ore.

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